🏦 Banche, carte di credito ed influencers

Alle pubblicità televisive tanto accomodanti quanto rassicuranti delle banche tradizionali si affiancano sempre più frequentemente anche i pareri di giovanissimi influencer che esortano, sui loro canali, i propri follower a provare determinati servizi bancari e finanziari. D’altronde i potenziali clienti vogliono vedere altri clienti reali (e appartenenti allo stesso segmento demografico) che parlano delle loro esperienze con un determinato prodotto.

E i grossi player dell’industria bancaria o le startup fintech lo sanno benissimo: i risparmiatori ed investitori di domani sono quei giovani che si affacciano sul mondo del lavoro proprio ora.

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Quindi non solo più borsette, creme e videogame. Ora sui feed e nelle storie social non è più raro vedere consigliate anche carte di credito e conti online. E pure l’esperienza dell’unboxing viene replicata come se fosse quella di un iPhone o un altro gadget tecnologico:

L’esperienza dicevamo, diventa fondamentale. Una volta era lo status-quo prerogativa del dandy anni ’80 che ostentava le sue Amex dorate come simbolo di successo. I contenuti sempre più ricercati ora invece sono legati all’appartenenza, all’impatto sociale ed ambientale e a tutti quei temi cari alla Gen Z e che dovresti già conoscere. L’obiettivo è quello di accompagnare i giovanissimi nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta anche nella consapevolezza finanziaria. Per farlo ogni accorgimento è funzionale, come per esempio la gamification applicata al risparmio tanto cara a Oval o Flowe.

Le fintech stanno quindi concentrando i loro sforzi per accaparrarsi le quote di mercato dei clienti più giovani, a colpi di endorsement da parte di micro o nano influencer su Instagram, YouTube e TikTok. Terreni impervi dove gli istituti bancari tradizionali fanno ancora fatica a muoversi. Tanto che sono spesso costretti a subappaltare la gestione di questo segmento a sottobrand dal look più spigliato, accattivante e più abili a giostrarsi nel web.

Deve far pensare l’accordo tra la banca americana Step e la superstar di TikTok Charli D’Amelio che promuove il nuovo conto online ai suoi oltre 91 milioni di follower.

Ma anche in Italia funzionano le collaborazioni tra banche e Youtubers o Instagrammers.

Ma quali sono le leve che le spingono gli istituti bancari a scegliere un influencer nelle loro campagne?

Innanzitutto grazie a loro possono influenzare il modo in cui il marchio viene percepito. Eh si, prima di tutto c’è il valore umano. La vera forza dei micro o nano influencer è quella di essere in grado di umanizzare il brand, renderlo autentico e far emergere i tratti dell’onesta e della trasparenza. Ancora più importante delle caratteristiche del prodotto è combattere il diffuso alone negativo che coinvolge gli istituti bancari.

Purtroppo l’apporto degli influencer fornisce feedback molto dispersi e difficilmente misurabili come impatto finale. Ma ci sono anche cose importanti e NON misurabili, e dobbiamo farcene una ragione.

E poi aiutano a comunicare con il target desiderato. Scontato ma non troppo. Come affermano i ragazzi di Starting Finance:

Sembrerà un paradosso. Eppure, malgrado molti nostri follower studino economia, quasi tutti faticano a capire il taglio della stampa finanziaria classica. Perché spesso gli articoli sono troppo lunghi e perché hanno un approccio top-down. Noi invece puntiamo sulla divulgazione. Parliamo in modo semplice, così come faremmo tra di noi, senza termini specialistici. È un contatto bottom-up, tra persone dello stesso livello. Insomma, una comunicazione fresca, schietta, ma — ci tengo a sottolinearlo — anche molto rigorosa. Perché non possiamo permetterci che non ci prendano sul serio.

È bene che gli influencer utilizzino la stessa lingua dei propri follower anche parlando di soldi. Non avere barriere comunicative è fondamentale in un settore come quello finanziario, da sempre un pò oscuro ai giovani italiani.

👟 Il tormentone della settimana sembrerebbe essere stato il lancio in Italia delle sneaker della Lidl. In tempi non sospetti ne avevo parlato anche io.

👗 Per rimanere in tema (si, si lo so, Lidl non è modaGucci ha presentato la sua collezione creando una vera e propria Serie TV.

🤖 I robot rivoluzioneranno il nostro modo di lavorare. E questo è ovvio. Ma nello specifico come cambierà il marketing nel 2021 grazie all’intelligenza artificiale? Ne parla Unbounce in questo articolo ed elenca un paio di tecnologie e strumenti che dovremo conoscere bene per non restare indietro.

📱 Presto su Instagram sarà possibile effettuare ricerche anche in base a keyword e non più solo con hashtags, location, username e nomi profilo. Questo apre alla possibilità di trovare anche determinati contenuti presenti nelle caption.

🔎 Gli algoritmi consentono a Instagram o TikTok di mostrarti (quasi) sempre i contenuti che ti potrebbero interessare di più. Ma come funzionano esattamente? Qui c’è una spiegazione piuttosto esaustiva.

🏠 La crisi purtroppo ha costretto tante attività a chiudere anche negli USA. E gli spazi una volta occupati da ristoranti ed uffici sono ora vuoti. Da qui l’idea della startup Neighbor di diventare l’AirBnB dei self-storage e depositi temporanei e consentire ai proprietari degli spazi di affittarli ad altri utenti.

🥚 Facebook lancia negli USA la nuova app E.gg. Sarà un successo e la prossima sensazione social? Chi lo sa, ma si tratta di un concetto interessante e ci sono alcune opportunità di marketing creativo da cogliere se attirerà un numero sufficiente di utenti.

💰 Fare soldi non è complicato. Alla fine è come imparare uno strumento musicale. E Nathan Barry (il fondatore di ConvertKit) spiega come imparare e padroneggiare lo strumento. Lunghissimo articolo (27 minuti di lettura) ma vale la pena leggerlo.

👔 Ho iniziato da qualche giorno il libro del fondatore di Netflix, Reed Hastings. Tanti insight notevoli al suo interno, ma quello che colpisce maggiormente è la genesi della Cultura Netflix: il documento che celebra l’azienda americana quale luogo di lavoro differente da tutti gli altri.

✉️ Le cold email possono rivelarsi efficaci in tanti contesti: ottenere una collaborazione di qualsiasi tipo, far conoscere la tua startup ad un investitore, convincere un giornalista a parlare di te o del tuo prodotto. Qui trovi una collezione di template utili ad ogni scopo. In inglese, ma facilmente adattabili.

🛒 Molti di voi hanno un e-commerce e conoscono bene la forza dell’email marketing. Quindi potrebbe essere utile leggere questi consigli per prepararsi alle festività 2020 durante l’era Covid-19.

🛒 E sempre in ottica festività 2020, Facebook fornisce alcuni suggerimenti utili per migliorare l’esperienza d’acquisto degli utenti, con un occhio di riguardo al copy e alla struttura della sponsorizzata.

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