I GAFAM del web3

Cara e caro,

Conosci già benissimo l’acronimo GAFAM, vero? Definisce le più importanti aziende della Silicon Valley come Google, Amazon, Facebook e Microsoft che persistono onnipresenti sui nostri device, e continuano ad appropriarsi dei nostri dati personali.

Alcune di loro potrebbero godere di una posizione meno dominante nel Metaverso (o web3), o forse no, ma è indubbio conosceremo nuovi protagonisti che sostituiranno o si affiancheranno a quelli esistenti. Ho provato ad immaginare quali, qualche riga più in giù.

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A presto,

Antonio

Addio Silicon Valley?

Innumerevoli aspetti della nostra quotidianità digitale sono dominati da un’azienda specifica che ne controlla il mercato, e non serve molta immaginazione per capire quali.

Inoltre, storicamente, gli investimenti di queste società, hanno avuto come obiettivo finale quello di alzare barriere all’ingresso, rincorrere i competitor, in alcuni casi inghiottirli (vedi Instagram o Whatsapp) e creare una distorsione del mercato simile ad un oligopolio, per scongiurare inversioni di tendenza come quella in atto da parte dei colossi digitali cinesi come TikTok, Zoom o Shein; gli unici, al momento, in grado di mobilitare miliardi di utenti e dollari, in un mercato così competitivo.

Ecco che investire nel metaverso e nel web3 potrebbe rappresentare una valida alternativa alle soluzioni proposte dai colossi tecnologici americani. Un’alternativa, però, valida solo se il nuovo ambiente digitale è realmente aperto, decentralizzato e non regolamentato. La dimostrazione è data proprio dal fatto che alcune delle infrastrutture sulle quali sta nascendo il cosiddetto nuovo Internet, di decentralizzato hanno ben poco, e questa è anche una delle critiche mosse da più parti negli ultimi mesi.

Infatti, nonostante i grandi proclami, la maggior parte delle infrastrutture legate al web3 sono ancora supportate da piattaforme centralizzate come AWS di Amazon o IBM Blockchain Platform. Ma questo è un trend che cambierà, le soluzioni tecnologiche per poter creare alternative realmente decentralizzate alle piattaforme stanno crescendo in numero e tecnologia, ed è per questo che i giganti del web2 iniziano ad essere piuttosto preoccupati.

Ecco quindi, a mio avviso, quali saranno i protagonisti più o meno emergenti, in un settore che secondo Goldman Sachs dovrebbe raggiungere un volume d’affari di quasi 8.000 miliardi di dollari.

Roblox Corporation

I videogiochi saranno i futuri social network, ecco che quindi è inevitabile citare aziende come Roblox Corporation. Creato nel 2004, Roblox è una piattaforma in cui tutti possono creare i propri giochi oltre a giocarne ad altri. Dopo una crescita fulminea rafforzata dalla pandemia, Roblox oggi vanta 213 milioni di utenti attivi mensili globali, metà dei quali ha meno di 16 anni. La cosa più impressionante è il tempo medio trascorso su questa piattaforma: oltre due ore al giorno. Roblox inoltre ha una sua valuta virtuale, il Robux (R$), utilizzata per acquistare avatar o premiare gli sviluppatori dei giochi.

Epic Games

Nata nel 1991, Epic Games è nota soprattutto per aver prodotto Fortnite, che può vantare oltre 350 milioni di giocatori registrati, e Unreal, che mira a diventare il motore grafico principale con il quale costruire gli ambienti virtuali nel Metaverso. L’enorme successo dei suoi prodotti negli anni 2010 ha reso l’azienda un vero e proprio peso massimo del gaming, ma per il suo fondatore, Tim Sweeney, questo è solo l’inizio.

Niantic Labs

Dalla sua creazione, Niantic Labs ha sviluppato i famosi Pokémon GO o Ingress. Resasi indipendente nel 2015, ha poi accolto nuovi azionisti: Alphabet e Nintendo, tra gli altri. John Hanke è il suo presidente visionario, che però preferirebbe posizionarsi sulla versione augmented del web piuttosto che in quella virtuale, considerando il Metaverso un incubo distopico.

Infura, Quorum, Akash e Alchemy

Non è indispensabile essere in prima linea per riscrivere la storia: quasi tutte le dApps (decentralized apps) presenti sulla blockchain utilizzano Infura, Quorum, Akash o Alchemy per interagire con i propri utenti. Ad esempio, quando colleghi un wallet come MetaMask a una dApp e questa interagisce con la blockchain, Infura è l’infrastruttura che gestisce integralmente la transazione.

Block

Quando pensi a Jack Dorsey, ti viene subito in mente Twitter. Ha co-fondato il social network ed è stato il suo CEO fino a pochi mesi fa. Eppure la sua attività più redditizia è sempre stata Square. Da qualche mese a questa parte, il focus si è spostato sul mondo crypto: nel novero di aziende controllate dalla holding sono entrati CashApp, ideata per facilitare investimenti e invio di denaro o crypto tra i più giovani, TBD54566975 per semplificare l’accesso alla blockchain senza intermediari e, Spiral, la piattaforma sviluppata appositamente per sviluppare e promuovere le transazioni ultra-veloci su Lightning Network.

OpenSea

Considerato unanimemente il marketplace di acquisto e vendita NFT più importante al momento, OpenSea consente di vendere token non fungibili, ma anche di crearne di nuovi, in modo semplice. Gli NFT presenti derivano in gran parte ​​dalla blockchain di Ethereum (ETH), che rimane ad oggi la blockchain più diffusa.

Nvidia

Come produttore di processori, schede e chip grafici per PC o console di gioco, Nvidia è tra i principali protagonisti del gaming con un fatturato di oltre 16 miliardi di dollari e oltre 18.000 dipendenti. Secondo il founder, Jensen Huang, gli scambi nel web3 e nel Metaverso dovrebbero generare un volume d’affari ancora più grande di quelli presenti nel mondo reale. Inoltre, il suo focus non è il Metaverso in quanto tale ma, come viene definito dall’azienda stessa, l’Omniverso, ossia una dimensione in cui Nvidia rappresenterebbe il connettore principale di tutti i mondi virtuali. 

Binance / Coinbase / Crypto.com / FTX

Coinbase, Crypto.com, FTX e Binance non sono certo le uniche, ma sicuramente tra le più importanti piattaforme online che facilitano l’acquisto, la vendita, il trasferimento e l’archiviazione di criptovalute. La missione di queste aziende è creare un sistema finanziario aperto al mondo intero ed essere le risorse principali per convertire la propria valuta tradizionale in digitale e viceversa.

Da non sottovalutare anche Decentraland e The Sandbox, già menzionato su questa newsletter o Polygon Studios, che si rivolge a brand e sviluppatori che vogliono creare piattaforme basate sulla blockchain di Polygon, Circle, un sistema di pagamenti P2P fortemente decentralizzato e basato sulla stablecoin USDC ma anche Yuga Labs (sì, quelli di Bored Apes Yacht Club), che in un pitch deck hanno affermato previsioni da oltre 500 milioni di dollari di ricavi nel 2022.

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News

  • Bene, ora anche la Cina vede di buon occhio il web3…
  • Preferirei che Ethereum offendesse qualcuno piuttosto che vederlo diventare qualcosa che non rappresenti nulla. Vitalik Buterin, il creatore di Ethereum, nella sua intervista al Times.
  • TikTok sta rivoluzionando l’idea di bellezza per i Gen Z, e fa bene anche all’editoria.

Learn

  • Una ricerca che ci aiuta a comprendere il perché, Marketplace di Facebook, funzioni così bene.
  • Qualche consiglio su come rendersi indispensabili al lavoro.
  • Approfondita analisi del modello di business di OnlyFans.
  • Cos’è il sistema PARA che fa schizzare la produttività e come implementarlo su Notion.

Trends | Stats

  • 13 trends tecnologici da seguire secondo il Future Today Institute ed il Technology Vision 2022 di Accenture.
  • Uno sguardo all’evoluzione dell’industria della moda, dai try-on in AR/VR ai tessuti intelligenti che modificano la temperatura, fino ad arrivare agli indumenti virtuali del metaverso.
  • Una lunga panoramica su Elenas, l’Amazon sudamericano.

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Un aggregatore di link, stile Linktree, specificamente pensato per gli eCommerce. Non è un caso che l’abbia sviluppato Shopify.

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Joplin

Non ho ancora avuto modo di provarlo, ma viene definito da molti l’alternativa open source a Notion. Si sincronizza su più dispositivi (Desktop, Android e iOS) e dovrebbe essere altrettanto intuitivo utilizzarlo.

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