Influencers di guerra

Ciao,

Devo essere onesto: da giorni ormai, praticamente tutto ciò che leggo, ascolto e vedo ruota attorno alla guerra. È molto difficile per me pensare a qualcosa di diverso. E sarebbe da stupidi non constatare come tutto ciò che si sta verificando in questi giorni, segnerà indelebilmente le nostre vite, in un modo o nell’altro, ed il nostro futuro. Così come fece la pandemia appena due anni fa.

Se non ti interessa l’argomento (o ne sei satur*, il che sarebbe più che lecito) puoi interrompere la lettura qui, o addirittura cancellare l’iscrizione. Ma nei prossimi numeri tornerò a parlare di qualcosa di più leggero. Promesso.

Intanto provo un nuovo formato per la sezione dei link. Se ti piace fammelo sapere cliccando il pollice su o rispondendo a questa mail (scrivimi anche se ti fa schifo).

Come sempre puoi partecipare al programma di referral: invita amici e colleghi ed otterrai dei piccoli omaggi, in base a quanti ne avrai invitato.

A presto,

Antonio

Influencers di guerra

Dopo le mie impressioni sulla comunicazione di Zelensky, oggi continuo a parlare di propaganda in tempo di guerra, nel 21° secolo.

Prima di tutto, una riflessione sul ruolo dei social network nei conflitti moderni: probabilmente oggi un utente qualsiasi su Twitter, ha a portata di mano più informazioni sullo stato della guerra, tattiche, progressi e strategie militari di un qualsiasi capo di stato di qualche decade fa. Prendi questo thread su Twitter: un esperto di manutenzione di veicoli militari spiega dettagliatamente, con foto e video a supporto, le ragioni delle difficoltà che l’armata Russa sta incontrando nel suo avanzare in Ucraina.

 

 

Così come nel caso della propaganda fatta di meme, i social network rivestono un ruolo cardinale nell’ecosistema mediatico in tempi di guerra. E sono chiaramente la prima fonte di informazione per i più giovani.

In qualità di analista, ottengo il 95% delle mie informazioni da Twitter“, afferma Ed Arnold a Wired, ricercatore europeo sulla sicurezza presso il Royal United Services Institute for Defense and Security Studies (RUSI). “Prima di allora, il 90 percento delle informazioni proveniva da fonti ufficiali, come quelle di intelligence“.

E sempre Wired sottolinea l’importante ruolo di TikTok nella propagazione delle notizie in tempo reale. Anzi, alcuni chiamano il conflitto in Ucraina come la prima guerra di TikTok: dalla vita nei bunker alle scene strappalacrime dei soldati russi pentiti. Sul feed si possono seguire le vicissitudini di un paese sotto assedio in tempo reale, ma con contenuti che si adattano comunque al format caratteristico della piattaforma, con tagli comici, musica pop a fare da sfondo ai bombardamenti e addirittura balletti in outfit militari, creando una bizzarra asimmetria tra humor e cronaca dal fronte che contribuisce a rendere i video virali. Un linguaggio universale.

 

 

Ma è un linguaggio che arriva non solo da voci ucraine: TikTok, infatti, è diventato il luogo prescelto anche dai giovani influencer russi per giustificare l’invasione dell’Ucraina.

“Non vogliamo costruire nuovi memoriali e non possiamo continuare ad accettare la morte di altri innocenti. La Russia vuole fermare questo genocidio che dura da 8 anni nel Dombås e riportare un cielo di pace sopra le teste di questi bambini”.

Questo è tratto da un video che raccoglie le testimonianze di una dozzina di influencer di lingua russa su TikTok. Secondo un articolo dell’Atlantic Council, l’operazione svolta utilizzando l’hashtag #давайзамир (#letsgoforpeace) è sapientemente studiata a tavolino dalle autorità russe e la ripetizione degli stessi concetti dimostra che gli influencer hanno recitato un copione davanti alla telecamera. Da un approfondimento dell’Institute for Strategic Dialogue, emerge infatti come i media russi controllati dal potere abbiano inondato la piattaforma di propaganda già da diverse settimane. Il motivo di questa scelta è semplice: l’algoritmo di TikTok consente una reach maggiore rispetto a Youtube e, conseguentemente, più visualizzazioni (all’estero, perché in patria il social più diffuso resta Vkontakte). L’account TikTok di Margarita Simonyan, caporedattore di Russia Today, è l’esempio più eloquente. La giornalista pro-Putin ha pubblicato 16 video relativi al conflitto nella prima settimana del conflitto, tra il 21 e il 28 febbraio. Questi hanno accumulato 13,5 milioni di visualizzazioni sull’app cinese, mentre i 21 video pubblicati su YouTube nello stesso periodo hanno ricevuto solo 3,3 milioni di visualizzazioni.

 

 

Nonostante gli sforzi dei russi, questo tipo di propaganda potrebbe interrompersi nei prossimi giorni: TikTok ha annunciato l’intenzione di sospendere la pubblicazione di video da account provenienti dal suolo russo. Questa decisione fa seguito alla nuova legge russa sulla diffusione delle informazioni che vieta qualsiasi parola contraria alla doxa di Vladimir Putin, pena la reclusione fino a 15 anni. Trattandosi di una legge retroattiva, anche i vecchi messaggi sui social, ad esempio, potrebbero rivelarsi pericolosi. Come misura precauzionale, alcuni media internazionali come CNN, Bloomberg e la nostra RAI hanno già annunciato il ritiro dei propri corrispondenti da Mosca, mentre la BBC ha reagito distribuendo i suoi contenuti su Tor, dopo il blocco sul suolo russo dei media occidentali.

Da una parte, con il pretesto di proteggere giornalisti e persone che vogliono diffondere informazioni contrarie alla propaganda, TikTok metterà a tacere quasi 25 milioni di account. Dall’altra, si farà ricorso a mezzi meno soft:

 

* Sponsor

 

Alts è la più grande community di investitori dedicata agli asset alternativi. Nella sua newsletter settimanale, puoi imparare tutto ciò che devi sapere sulle opportunità di investimento fuori dai soliti radar: dagli NFT ai diritti musicali, dai vini ai cimeli musicali e molto altro. Oltre 30.000 investitori si affidano alla loro newsletter gratuita ed ai loro consigli. (in inglese)

PROVA GRATUITAMENTE →

 

Innovazione

 

Alcune statistiche sulla Voice Technology in Italia. Città videoludiche. Top trends tecnologici di McKinsey. 758,6 miliardi: questo è l’importo che il mercato globale del metaverso raggiungerà entro il 2026 secondo lo studio Global Metaverse Industry. La finanziarizzazione dell’esistenza. Gli umani artificiali di Samsung. Profumi digitali. L’Education incontra il Metaverso. Decentralized Science, aka DeSci. Youtuber in villaggi sperduti.

 

Marketing

 

E’ tornato il design degli anni ‘80. Idee controintuitive che funzionano. Il trend del photo dump su Instagram. Side-project marketing. TikTok fa bene alla musica. E anche, un report su cosa ascolta la GenZ. 10 aziende dove lavorare se sei un creativo in Italia.Topic Clusters. Alcuni trend da seguire su TikTok. Imita, poi innova. 150 statistiche da conoscere se fai marketing. Ma gli NFT interessano davvero ai consumatori? Minimum Viable Community. Scaricare una pagina web in un singolo file HTML. Email benchmarks 2021 di Gartner. La strategia marketing di Nike. Cos’è la Programmatic SEO.

 

Business

 

Twitch espellerà dalla sua piattaforma chiunque si dedichi alla ripetuta diffusione di fake news. Twitter vuole reinventarsi, grazie al web3. Amazon chiude i negozi fisici. In Belgio approvano la settimana lavorativa da 4 giorni. The Sandbox, uno degli antesignani del metaverso, ha superato il traguardo di due milioni di utenti. Fuori dal dollaro. Il successo di StockX. Guerre e Yachts. NFT influencers italiani. 40 parole da conoscere dal vocabolario di un VC. Le 50 aziende blockchain da seguire nel 2022. Gli Under 30 di Forbes in Italia del 2022. Chi possiede il web? Commodities e Crypto. Il piano della Casa Bianca per regolare le cryptovalute.

 

Tools

 

WriterZen

Con WriterZen puoi identificare le migliori keyword da utilizzare nella tua strategia SEO, sfruttando potenti filtri e metriche avanzate. Una più che valida alternativa a SemRush, Ubersuggest e Ahrefs. In offerta Lifetime a 69€ anziché 1035$.

Scopri ➔

 

Peppertype

Peppertype è un assistente di scrittura basato sull’intelligenza artificiale e ottimizzato per dispositivi mobili in grado di generare testi di qualità in italiano in pochi secondi. Ti aiuta a scrivere post di blog, e-mail, annunci e altro ancora. Ecco, questo testo l’ha scritto veramente lui, Peppertype. Non aspettatevi che scriva come Umberto Eco, ma in certi contesti può facilitare e velocizzare la produzione di contenuti testuali. Ah, funziona anche in Italiano e se ti iscrivi con questo link hai un bonus di 5000 parole.

Scopri ➔

 

Melon

Con pochi click puoi creare dirette streaming in contemporanea su più piattaforme come Facebook, Twitch, Linkedin o Youtube. Hai il controllo completo sul branding e puoi registrare le dirette fino a 9 partecipanti.

Scopri ➔

 

Referral Program | Invita amici, ottieni regali

  • Step 1: Clicca l’immagine qui sopra;
  • Step 2: Condividi la newsletter sui social, via email o su Whatsapp
  • Step 3: Ottieni il tuo reward in base a quanti amici si iscrivono

Disclaimer: alcuni link potrebbero essere affiliati. Se acquisti qualcosa tramite questi collegamenti, potrei guadagnare una piccola commissione, che mi permetterebbe di continuare a creare contenuti di qualità. Qualsiasi tipo di prodotto però, verrà suggerito solo perché ritenuto di valore e utilità per te.

Ricevi questa comunicazione perché ti sei iscritto alla mailing list tramite il sito