Ben ritrovate e ritrovati!
Rieccoci qui dopo una breve pausa. Una cosa che ho imparato durante le mie vacanze anticipate: se quest’estate vuoi goderti la Sardegna in totale relax, le sue lunghe spiagge dai fondali sabbiosi, dall’acqua limpida e cristallina, le calette immerse nella macchia mediterranea, i tramonti indimenticabili nonché l’offerta gastronomica di sapori mediterranei di terra e di mare, allora, NON volare Ryanair. Perché, semplicemente, in Sardegna non ci arriverai. Soprattutto se cancellano il tuo volo due ore prima della partenza, senza una valida riprotezione e motivazione, e su una tratta operata in regime di monopolio con frequenza bisettimanale (implicando anche la contestuale perdita del soggiorno in hotel).
Non è successo a me, ma ai miei suoceri siciliani, che non vedevano l’ora di visitare l’isola per la prima volta nella loro vita. Loro, nonostante tutto alla fine l’hanno presa con filosofia, e si sono ripromessi di organizzare il viaggio in futuro. In nave, magari. In un certo senso è demarketing anche questo.
Anyway, ricordo che puoi sempre partecipare al programma di referral. Una volta condiviso il link personale (che trovi in fondo alla mail), se i tuoi amici si iscriveranno, riceverai graziosissimi omaggi, in base a quanti di loro hai invitato.
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Quanto vale il tuo tempo?
Bene, ho sforato già da qualche mese la soglia dei 40 e mi rendo conto che più i capelli bianchi diventano numerosi, e più il tempo a disposizione diventa la mia risorsa più preziosa.
Non scopro certo l’acqua calda, e sono certo che anche tu consideri il tuo tempo come estremamente prezioso. Ma quanto, esattamente?
Non sempre è possibile avere una risposta chiara e concisa a questa domanda, ma è anche vero che sarà difficile stabilire la priorità delle task da completare, delegare quelle meno urgenti e portare a termine quelle più importanti, se non ce ne rendiamo conto il prima possibile. Insomma, non è semplice scegliere cosa vale la pena fare e cosa no.
Fortunatamente c’è una soluzione: fissare una personale tariffa oraria aspirazionale estremamente alta.
Se sei un freelancer applicherai già delle tariffe (altissime, spero) ai tuoi clienti ma, nel nostro caso, le tariffe le stai fatturando a te stesso.
Ad esempio, supponiamo che il tuo tempo valga 1.000 euro all’ora, o 5.000, scegli tu. Ogni volta che ti ritrovi coinvolto in un’attività apparentemente semplice ma time-consuming (come aggiornare manualmente uno stupido foglio di calcolo) magari ti domanderai:
Sto davvero sprecando 1.000, 5.000 o 10.000 euro per fare questo?
Questo breve post di Naval Ravikant (dal quale ho preso spunto) ti aiuterà ad interiorizzare ulteriormente il concetto.
E ricorda: se non dai un prezzo al tuo tempo, lo farà qualcun altro.
PS: Questo pippone non richiesto nasce dall’esigenza di esternare il mio amore incondizionato verso tutte quelle automazioni che, grazie a strumenti come Zapier, Airtable o Make (Integromat) riscono a rendermi la vita molto più facile. Magari in futuro ne parlerò in una newsletter ad hoc.
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📰 News
- Ora è ufficiale: Gorillas, una delle maggiori realtà di quick commerce a livello globale, chiuderà le proprie attività in Italia, lasciando a casa oltre 500 dipendenti.
- Per la prima volta in assoluto, un’intelligenza artificiale ha creato la cover di un magazine. In questo caso quella di Cosmopolitan (e ci ha messo solo 20 secondi).
- Il Garante della privacy ha sancito che il funzionamento di Google Analytics Universal è incompatibile con le regole sulla privacy previste nell’Unione Europea. È arrivato il momento di trovare delle valide alternative, qui ce ne sono diverse, oppure switchare a GA4.
- Se hai meno di 20 anni già la conosci: NGL (Not Gonna Lie) è l’app social completamente anonima che sta riscuotendo successo tra i più giovani.
- Spotify si lancia silenziosamente nel karaoke.
💡 Learn
- Due articoli imperdibili da stampare e appendere al muro (o salvare sul desktop): 100 suggerimenti per una vita migliore e 100 modi per vivere meglio.
- Il concetto di esclusività è stato un cavallo cavalcato da chiunque, senza tregua, senza pietà, senza remore, fino all’esasperazione e allo sfinimento. Ed ecco che dalle macerie dell’abusata esclusività emerge una nuova keyword sfavillante, che il dizionario annovera come suo contrario esatto: inclusività.
- L’enorme quantità di informazioni che consumiamo su base giornaliera è pazzesca, e non c’è da stupirsi se molti soffrono un sovraccarico di informazioni. Ma una soluzione potrebbe essere rappresentata dal metodo Zettelkasten, uno dei framework di gestione della conoscenza più efficaci. Più giù trovi un’app, Scrintal, che utilizza proprio questo sistema.
- Come scrivere un articolo di blog in ottica SEO nel 2022. Articolo long read nel quale c’è quasi tutto quello che serve sapere per scalare il ranking su Google.
- Come sconfiggere la sindrome dell’impostore: le storie di come 7 persone hanno vinto la paura di non essere in grado di fare qualcosa.
- Bike Shedding, Choice Overload e IKEA effect: questi ed altri in un nutrito elenco dei bias cognitivi più rilevanti nell’economia comportamentale.
📈 Trends | Stats
- Più dati significano anche più emissioni di carbonio: il peso medio delle pagine dei siti web aumenta ogni anno, mentre in questo archivio vengono raccolti tutti quei siti che cercano invece di limitare le emissioni inquinanti senza compromettere la qualità del design.
- Il mercato del lavoro in Italia funziona male e non è colpa del reddito di cittadinanza. L’approfondimento di Dino Amenduni per Valigia Blu.
- Un interessante Culture & Trends Report 2022 di Youtube.
- Il web è un serbatoio infinito di suggerimenti e raccomandazioni su cosa guardare, leggere o mangiare, ma senza i nostri input smetterebbe di funzionare.
- Il 54% degli esperti intervistati in uno studio del Pew Research Center ha affermato di aspettarsi che, entro il 2040, il metaverso sarà pienamente funzionale alla vita quotidiana di mezzo miliardo di persone nel mondo, mentre il 46% non lo ritiene plausibile.
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